Anno Scolastico 2018/19: obbligatorie le vaccinazioni
Con l'imminente avvio dell'anno scolastico 2018/2019, torna in auge il problema relativo all'obbligo delle vaccinazioni. Vaccino si o vaccino no? Per evitare speculazioni sull'importante tema, questa mattina il dirigente D’Elia e il sindaco Nisi attraverso un comunicato stampa congiunto, che di seguito riportiamo, hanno richiamato tutti i cittadini al senso di responsabilità.
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COMUNICATO STAMPA
Anno Scolastico 2018/19: obbligatorie le vaccinazioni
Il 5 settembre 2018 l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco Domenico Nisi, e gli Istituti Comprensivi, rappresentati dal DS Giuseppe D’Elia, hanno valutato la situazione riguardo alle disposizioni vigenti in materia di Vaccinazioni obbligatorie ai sensi della legge 172 del 4/12/2017, della legge 119 del 31/07/2017, la nota MIUR. AOODPIT. REGISTRO UFFICIALE(U). 0000467 del 27-02-2018 e la nota congiunta MIUR-MINISTERO DELLA SALUTE del 6 luglio 2018 avente per oggetto “Adempimenti vaccinali relativi ai minorenni di età compresa tra zero e sedici anni che frequentano le istituzioni scolastiche, formative e educative – nuove indicazioni operative per l’anno scolastico-calendario annuale 2018/2019”.
Come prima considerazione è emerso che a Noci il fenomeno del rifiuto delle Vaccinazioni (presenza dei cosiddetti “No-vax”) risulta essere assolutamente marginale sotto l’aspetto numerico.
A tale riguardo si concorda nel ritenere assolutamente necessarie le vaccinazioni, certamente a tutela di ciascun minore – è assurdo che si debbano ancora registrare nel terzo millennio casi di morte per malattie come il morbillo o la meningite – e in modo particolare dei minori e delle persone in generale che per specifiche condizioni personali sono esonerate o hanno necessità di differire gli obblighi vaccinali.
Ai fini della frequenza scolastica giova ricordare che “per il solo anno scolastico e il calendario annuale 2018/2019, in ipotesi di prima iscrizione alle istituzioni scolastiche, formative ed educative, nel caso in cui i genitori/tutori/affidatari non presentino entro il 10 luglio 2018 la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ai sensi del penultimo periodo del comma 1dell’articolo 3 del decreto-legge n. 73 del 2017, i dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema nazionale d’istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie potranno ammettere i minorenni alla frequenza sulla base delle dichiarazioni sostitutive presentate entro il termine di scadenza per l’iscrizione, fatte salve le verifiche, previste dal decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, sulla veridicità delle predette dichiarazioni, nel rispetto delle disposizioni previste dal Reg.UE 2016/679”. Resta comunque confermato che “in ogni caso, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e i servizi educativi per l’infanzia, si ribadisce quanto rappresentato nella citata circolare del 6 luglio 2018, ovvero che la mancata presentazione della documentazione nei termini previsti non comporterà la decadenza dall’iscrizione e i minorenni potranno frequentare la scuola dell’infanzia e i servizi educativi per l’infanzia dal momento in cui i relativi genitori/tutori/affidatari avranno presentato la documentazione ovvero la dichiarazione sostitutiva con le modalità sopra descritte”.
Nel ribadire l’obbligatorietà delle vaccinazioni sembra doveroso richiamare tutti al senso di responsabilità che, nella fattispecie, ha un peso di grande rilevanza sociale: non si tratta di una questione di scelta o di libertà personale, ma di un problema di convivenza civile. È fondamentale ribadire che la libertà personale deve trovare e riconoscere il suo limite naturale nel rispetto dei diritti e della libertà di tutti gli altri membri della comunità.
Il Prof. Andrea Grignolio, docente di storia della Medicina alla Sapienza di Roma, in una recentissima intervista ha ribadito un concetto già espresso nel suo libro “Chi ha paura dei vaccini” Codice Editore - Torino 2016: “I genitori che hanno paura dei vaccini – ha detto – sono dei quarantenni che hanno un livello culturale medio alto e sono economicamente benestanti. Le ricerche neuropsicologiche ci dicono che questo genere di persone ha un’alta percezione del rischio perché ha gli strumenti cognitivi per andare su internet e leggere tutte le informazioni, per lo più sbagliate, che la rete riporta e quindi sono le uniche che si espongono paradossalmente al carico informativo eccessivo, contraddittorio e carico di rischi che la rete riporta sul tema dei vaccini”.
Il dilagare in rete di teorie pseudoscientifiche, di suggestioni complottistiche e di disinformazione, impongono una risposta ferma da parte delle Istituzioni per evitare il contagio dell’ignoranza contro la quale, purtroppo, non esiste ancora nessun efficace vaccino.
Il DS Giuseppe D’Elia
Il Sindaco Domenico Nisi